Dopo la Guinea Conakry, “UN SOLE PER TUTTI”, approda in Gambia.
Col nuovo presidente, Adama Barrow, nel Paese si respira finalmente un’aria diversa, di fiducia. Nonostante questo però, i giovani, sulle orme del recente passato, continuano a partire per arrivare clandestinamente sino a quella che credono possa essere la loro “terra promessa”, l’Europa.
Dati UNHCR alla mano, tra il 2016 e il 2017 compreso hanno messo piede sul Vecchio Continente circa 19.000 gambiani, per lo più di età compresa tra i 18 e i 26 anni, su una popolazione totale di 1,8 milioni di abitanti.
Grazie al supporto del governo gambiano e del “National Youth Parliament – The Gambia”, associazione locale che fa da ombrello a tutte le associazioni giovanili del Paese, Fausto Conter, General & Project manager, nel mese di giugno 2018 ha dato il via alla campagna di sensibilizzazione, visitando due scuole secondarie (“Gambia Senior Secondary School” e “Essau Senior Secondary School”) per informare gli studenti circa i rischi del viaggio migratorio e il lungo iter burocratico che li aspetterebbe una volta raggiunta l’Italia.
La campagna d’informazione, che continuerà in settembre alla riapertura delle scuole, è solo il primo passo. Poi serve altro per far sì che questi ragazzi non lascino il proprio Paese alla ricerca di un qualcosa che difficilmente troveranno. Serve un apparato statale e delle organizzazioni operanti sul territorio che implementino il livello di formazione e favoriscano la nascita di nuove piccole e grandi imprese che portino posti di lavoro. “UN SOLE PER TUTTI” sta contribuendo al primo passo e già guarda al secondo attraverso contatti con lo YEP (The Gambia Youth Empowerment Project), programma/progetto dell’Unione Europea in Gambia per la formazione e la creazione di posti di lavoro per potenziali migranti.